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AGOSTINO/ 2. La creazione del tempo

Uno dei temi più celebri della teologia agostiniana è legato al concetto del tempo. Agostino cerca di rispondere a questa domanda: se Dio ha creato il mondo, cosa faceva prima della creazione? E che cos'è in realtà il tempo?

Sant'Agostino dapprima rispose con la celebre battuta: "Dio stava preparando l'Inferno per le persone che vogliono indagare cose troppo profonde". Successivamente afferma che Dio, prima della creazione, non faceva nulla, perché se così non fosse stato avrebbe di certo creato qualcosa, ovvero il mondo. In particolare Dio creò con il mondo anche il tempo. Con questo si afferma quindi il necessario legame che esiste tra le cose presenti nello spazio e il tempo stesso, per cui il tempo trova significato solamente rispecchiandosi nella materia, e viceversa. Spazio e tempo sono quindi indubbiamente correlati tra loro.

Ma cos'è, dunque, il tempo? Il tempo percepito dagli uomini è un eterno presente, ovvero, se si può affermare che il presente esiste indubbiamente, non così per il passato e per il futuro, i quali non sono altro che proiezioni dell'animo umano. L'uomo infatti vive il passato come ricordo e il futuro come anticipazione, mentre il presente che vive lo percepisce intuitivamente come un reale continuativo e contingente. Di conseguenza, le tre dimensioni temporali dell'uomo sono il presente del passato, il presente del presente e il presente del futuro (memoria, intuito e anticipazione). 
Esistono, quindi, realmente il passato e il futuro? Esiste realmente un tempo passato, che ci siamo lasciati alle spalle, ma reale ed esistente, e un tempo futuro, ancora da vivere, di cui non possiamo avere alcuna certezza? Per Agostino l'uomo è impossibilitato a vivere il passato e il futuro come condizioni reali, in effetti l'uomo vive il suo presente sempre e in ogni luogo, passato e futuro non possono che essere presenti in lui soltanto come proiezioni dell'anima, questo perché non è possibile a nessun uomo vivere contemporaneamente nel presente e in un altra dimensione temporale allo stesso tempo (si direbbe l'ennesima applicazione del principio di non contraddizione).

Ma Dio quale dimensione temporale abita? Dio, essendo eterno, abita il suo eterno presente e non è soggetto ad alcuna temporalità, in quanto si trova al di là della temporalità da Egli stesso creata. In accordo con la Bibbia, Sant'Agostino formula una concezione lineare del tempo: il tempo ha avuto inizio con la Creazione e terminerà con il Giudizio Universale, gli eventi scorrono in avanti sempre nella medesima direzione e senza possibilità di ritorno al passato. Tutto ciò che accade dall'inizio del tempo fino alla sua fine è unico e irripetibile.

Con questa visione del tempo Sant'Agostino certifica metafisicamente il passaggio epocale dall'assetto temporale dell'antichità, in cui si credeva alla ciclicità del tempo (si veda l' apocatastasi stoica ), alla temporalità biblica di derivazione giudaica, in cui Dio crea il tempo come una successione lineare di eventi e si riserva la possibilità di porre fine ad esso.

ref. Antologia Filosofica, Ubaldo Nicola - La filosofia medievale, Alessandro Ghisalberti

http://www.forma-mentis.net/Filosofia/Agostino.html