“La porta della vita” non solo uno spettacolo ma la vita reale.Trascorriamo ogni giorno come se tutto quello che ci è dato fosse scontato come se andare a scuola, lavorare fosse dovuto! Non ci rendiamo conto che non molto lontano da noi c’è qualcuno che lotta anche per un solo pezzo di pane, per una vita migliore che non significa, come per noi, avere tutto ma semplicemente quello che basta per vivere! A noi sembra impossibile pensare di lasciare tutto quello che abbiamo per cambiare vita, il benessere non ci basta mai, non pensiamo che quanto possediamo, anche solo il fatto di rimanere in vita sia una fortuna, un dono prezioso da dover conservare come oro.

Le mie riflessioni sono scaturite da questo splendido spettacolo che con una semplice voce, un racconto, dei suoni significativi mi ha colpito al cuore… Pensare che qualcuno lotti contro la propria stessa vita per giungere qui in Sicilia con la speranza di trovare un lavoro, la voglia e la forza di ricominciare mi fa sentire egoista ma soprattutto consapevole della fortuna che ho. Lo spettacolo, cambiando spesso personaggio, racconta il viaggio che fanno degli extracomunitari per arrivare sin qui in Sicilia. Diversi appaiono i punti di vista: chi affronta il viaggio, chi aiuta a giungere a destinazione e chi, anche contro voglia, li riporta nel loro paese. E’ un racconto straziante e quello che più lo rende tale è la voce a soprattutto il suono e il ritmo che sottoliniano la tragicità della vicenda.