C’è ancora chi ha voglia di leggere? Stampa
Scritto da Grazia Laura Di Grado   
Martedì 22 Dicembre 2009 16:43

La lettura e la scrittura sono da sempre stati importanti strumenti di comunicazione. Nel corso dei secoli, i più grandi scrittori della storia hanno avuto lo scopo di appassionare il lettore con i loro racconti, di coinvolgerlo e trasportarlo in un mondo così bello o così misterioso da farlo sembrare a volte irreale.

La lettura è un’attività alla portata di tutti. Chiunque lo voglia, anche da un giorno all’altro, può prendere un libro in mano e iniziare. Molti lo fanno per svago, altri per il gusto dell’ informazione personale, altri ancora accolgono un libro fra le loro mani, solo per il piacere e le sensazioni che offre, anche se riletto più volte e in periodi vicini tra loro. Lettura vuol dire anche fantasia, silenzio e momento di raccoglimento, in cui si entra a far parte del libro stesso e ci si immedesima con i personaggi, magari provando anche le loro stesse emozioni. Un libro si potrebbe paragonare ad un amico, il quale ti confida ciò che tu vuoi sentirti dire e che ti fa sognare qualcosa che desideri da tempo. Molti non sanno che ciò che leggeranno, non scivolerà via né andrà perduto, ma al contrario rimarrà per il reso della vita.

Oggi i ragazzi adolescenti non hanno più la voglia e lo spirito della lettura. La ritengono una pratica addirittura banale. Il motivo è molto semplice: i giovani sono distratti dalla tecnologia e dalle nuove forme di divertimento. Televisione, videogame, computer e console sono solo una piccolissima parte di ciò che li attrae e li fa sognare.

La tecnologia e il suo movimento frenetico non costituiscono un fattore positivo per la conservazione dei vecchi hobby e delle abitudini del passato. La società moderna non riesce a conciliare passato e presente. O si è troppo “tecnologici” o altrimenti troppo “classici”: si dovrebbe trovare un compromesso fra i due mondi e sceglierne gli aspetti migliori.

Le statistiche dicono che circa il 14% della popolazione italiana legge. Una percentuale molto bassa!

Strettamente connessa alla lettura è la pratica della scrittura, che per i giovani risulta sempre più estranea. Scrivere richiede tempo, cosa che la comunità intera oggi non può permettersi a causa della vita sempre più frettolosa e impegnata. Ecco perché la scrittura è un’attività rara, da circoscrivere a livello scolastico. Per interesse e divertimento si preferisce usare il computer con le tipiche abbreviazioni e i caratteristici smile.

Tuttavia vi sono persone che hanno ancora la voglia di scrivere, di trasmettere agli altri ciò che provano e ciò che pensano. Fino a qualche anno fa, molti avevano l’abitudine di trascrivere ciò che sentivano su un proprio diario personale. Ma oggi il blog e la posta elettronica hanno sostituito anche quello. Del resto anche la popolazione più anziana ritiene che l’e-mail sia più funzionale, pratica e veloce della classica lettera o di un telegramma. Da ciò si può dedurre che l’intera società si sta evolvendo, cambiando le vecchie pratiche e sostituendole con quelle più moderne e veloci.

Non dobbiamo scoraggiarci…il mondo potrà evolversi e cambiare opinione su tutto ciò che è passato, ma ci sarà sempre chi sentirà ancora un brivido alla schiena leggendo o scrivendo un testo, credendo almeno una volta di poter lasciare per qualche ora il mondo comune viaggiando nell’immaginazione.

Ultimo aggiornamento Venerdì 29 Gennaio 2010 12:26