E’ una problematica che coinvolge tutti i giovani, ma credo che anche loro, gli adulti, siano di fronte a questo interrogativo, anche loro fanno bilanci e hanno aspettative.
Il semplice fatto che ci troviamo in un anno nuovo non può costringerci a condurre una vita nuova, quindi a cambiare, ma possono le esperienze che viviamo giorno per giorno.
Una tipologia di esperienza significativa è quella del volontariato, che può farci riflettere, far accrescere la nostra fede se siamo credenti, o addirittura farci avvicinare ad un Dio al quale non abbiamo mai creduto. Chi non ha mai vissuto in prima persona un’esperienza del genere, non può capire, non può giudicare, e penso anche non possa cambiare…
Stando a contatto con persone povere, umili, ma soprattutto malate riesci a capire quanto tu sia fortunato, quante cose che tu pensi ti spettino di diritto, non tutti hanno la fortuna di averle…
Pensiamo alla famiglia. Quante volte ci arrabbiamo con le nostre sorelle, con i nostri fratelli, o gridiamo contro i nostri genitori, non rispettandoli come uno dei 10 comandamenti ci impone.
Stando a contatto con le persone malate, ti rendi facilmente conto di molte cose. Per esempio ti accorgi che c’è un mondo al di fuori di loro che ignora la loro esistenza e ti accorgi che anche tu, prima, la ignoravi; ti accorgi che inizialmente ti fanno paura, ti accorgi che al di fuori delle strutture ospedaliere a tutti fanno paura, o cosa forse peggiore risultano ridicoli. Proviamo ad immaginare un gruppo di ragazzi di fronte ad una persona con problemi psichiatrici più o meno gravi. Quella persona viene derisa, viene offesa, e i ragazzi pensano che quella persona non abbia nessuna sensibilità. Posso dire che queste persone sono come dei bambini, che hanno bisogno d’affetto.
Ti accorgi che un tuo sorriso, una tua attenzione verso di loro li rende felici.
Ti accorgi che rendere felice qualcuno rende felice anche te.
Ti accorgi che in cima alla lista dei tuoi propositi per l’anno nuovo c’è rendere felici i più bisognosi, rendere felice il tuo prossimo, e ringraziare di più per quello che hai che ti risulterà soddisfacente.
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