Home Libri cinema teatro... “Il cecchino e la bambina – Emozioni e ricordi di un inviato di guerra”
“Il cecchino e la bambina – Emozioni e ricordi di un inviato di guerra” PDF Stampa E-mail
Scritto da VIto Spedito   
Martedì 17 Maggio 2011 07:33

Nel suo libro Franco Di Mare, inviato di guerra in numerosi territori come l'Afghanistan, l’Iraq, il Kosovo, racconta un’esperienza vissuta in prima persona. Invita a riflettere su cosa comporti la guerra: miseria, sofferenza e pazzia.
«La paura ti fa scappare, il panico ti immobilizza» ci ha riferito durante la conferenza svolta nel nostro Istituto.
Si chiede più volte come un soldato possa uccidere un bambino; per i cecchini è solamente un bersaglio. Nient'altro. Questo è paradossale. Lui è un esempio vivente di ciò che succede al di fuori del nostro paese e al di fuori di qualsiasi immaginazione.

Un’esperienza del genere porta con sé  problematiche impensabili: più volte l’autore insiste sui suoi “tic” come controllare continuamente le provviste in frigorifero o verificare la presenza di acqua calda.
Un trauma. Una persona schizofrenica.
E' quello che scrive nella prefazione, confessandoci anche che ci si lava benissimo con pochissima acqua, per dimostrare cosa l'uomo è capace di fare in casi estremi. Quei casi che portano chi vive dentro la tragedia a ricercare la normalità quasi per convincersi che la vita continua: prova ne è  l'elezione di Miss Sarajevo durante i bombardamenti o la bella vita che ripartiva come in un video e si fermava tra un bombardamento e l'altro. La paura di essere ucciso durante un servizio, uno spostamento o una semplice boccata d'aria. Lo scrittore di cui vi sto parlando ha rischiato di morire tre volte e sicuramente a lui dobbiamo un grande grazie per averci raccontato “Emozioni e ricordi di un inviato di guerra”.

Ultimo aggiornamento Martedì 17 Maggio 2011 08:30
 
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