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La Risurrezione

Cenni Storici

Questa icona è tratta dall’affresco della Risurrezione o Discesa agli inferi, scritto intorno al 1310 da un iconografo bizantino anonimo, per l’abside della Chiesa di San Salvatore di Chora ad Istanbul.

Tale chiesa risaliva originariamente al V sec., ma venne ricostruita nel XII sec., quindi completata e restaurata nel XIV, per opera del mecenate Teodoro Metochites, uno studioso di Aristotele, divenuto poi importante uomo politico.

 

Nel 1330 a Metochites, esiliato per motivi politici, fu concesso di ritornare nel monastero di Chora, dove adibì ad uso funerario la piccola cappella situata accanto alla chiesa principale ,divenuta quindi sua cappella privata. E’ nel catino absidale di questa che si trova l’affresco raffigurante l’Anàstasis, cioè la Risurrezione o Discesa agli inferi di Gesù.

Simbologia dei colori

Gesù indossa una veste bianca, simbolo dell’innocenza, della luce e della teofania, cioè della manifestazione divina: infatti anche nella Trasfigurazione Cristo indossa una veste candida e luminosissima. 
L’abito di Adamo è verde, simbolo della vita nuova nella natura e nello Spirito, quindi della speranza e dell’attesa della rinascita spirituale, che Gesù ha portato ad ogni uomo con la sua Risurrezione.
Eva indossa veste e manto viola , il colore dell’Avvento e della Passione e perciò dell’espiazione: Gesù risolleva l’umanità che ha già espiato il suo peccato. 
Il colore marrone chiaro delle rocce è simbolo della terra, dell’umiltà e della povertà, intesa sia in senso positivo riferito a Gesù, che in senso negativo, riferito all’aridità e alla povertà spirituale dell’uomo.

Gli inferi sono dipinti in nero, simbolo del regno dei morti, delle tenebre del peccato, della morte spirituale.
Il fondo oro è segno della luce divina dello Spirito, che ha ispirato e illumina dall’interno l’icona, rendendola, a sua volta, veicolo di grazia spirituale per chi la contempla in atteggiamento di umile preghiera.

Altri particolari

Nella parte bassa dell’icona, sotto i piedi di Gesù, sono raffigurate le porte degli inferi scardinate e abbattute a terra, per indicare che Cristo con la Sua Risurrezione ha sconfitto la prigionia del peccato e della morte. Nella zona nera dell’icona, simbolo degli inferi, sono sparse le chiavi, i chiodi, la serratura, le cerniere dei cardini delle porte infernali e le catene che tenevano legata l’umanità schiava del male.
Le rocce aride raffigurate ad arco sono il simbolo della " aridità della terra e quindi del nostro cuore, che si lascia però penetrare dalla potenza e dalla luce della Risurrezione".

I Personaggi

Al centro dell’icona è raffigurato Gesù, in tutto lo splendore della sua candida veste,simbolo della purezza, della verità assoluta, della teofania e della Gloria divina, come appare nella Trasfigurazione.  Il suo corpo è circondato da una mandorla, simbolo della Sua glorificazione; all’interno di essa sono dipinte le sfere celesti cosparse di stelle, segno che Gesù vive già nella dimensione soprannaturale, eterna. Mentre ilcorpo di Cristo appare in movimento, nello sforzo di strappare dagli inferi e sollevare con le due mani Adamo ed Eva, il suo volto è fermo ed assorto, concentrato nella sua missione di rialzare l’umanità dal sepolcro del peccato; Egli guarda fisso verso chi contempla l’icona, per indicare che questo è il fine della Sua Incarnazione, Morte e Risurrezione, volute dal Padre e da Lui accolte nell’obbedienza offerta per la salvezza dell’umanità. Sulla sua spalla destra vediamo infatti, dipinta in oro, la stola sacerdotale, segno della missione vittoriosa del Cristo sacerdote, che ha dato se stesso per la salvezza del mondo ed è risorto.
Il dinamismo del suo corpo esprime la certezza che Cristo continua a salvarci fino alla fine del mondo, mentre la fissità del suo volto indica che Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi, e sempre! (Eb 13,8).
I piedi di Gesù poggiano sulla roccia; Egli, infatti, è la nostra roccia spirituale:"…i nostri padri…tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale, tutti bevvero la stessa bevanda spirituale: bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava, e quella roccia era il Cristo" ( 1 Cor 10,4).
Con la mano destra Gesù solleva dal sepolcro Adamo: Egli va a cercare il nostro primo padre e con lui tutta l’umanità sua erede. " Tu sei disceso sulla terra per salvare Adamo, e non trovandolo in terra, sei andato a cercarlo fin nell’inferno" ( Mattutino del Sabato Santo).Il Salvatore benedisse Adamo con il segno della croce sulla fronte. Poi fece lo stesso anche con i patriarchi e i profeti e i martiri e gli antenati, e prendendoli con sé, uscì dall’inferno ( Vangelo di Nicodemo, XXIV. 1-2) .
Il volto di Adamo è smarrito e stupito, guarda il Cristo con meraviglia e , attratto dal suo splendore, lo indica con la mano destra in gesto di accoglienza della salvezza.
Eva, sollevata da Gesù con la mano sinistra, ha lo sguardo confuso e timoroso, tanto che non osa sollevare gli occhi verso Cristo e, rimanendo in ginocchio, in segno di rispetto tiene la mano sinistra coperta.
Adamo ed Eva non allungano la mano a Gesù per essere alzati dai loro sepolcri, perché non hanno conosciuto il Salvatore, ma è Cristo che con forza li solleva per i polsi, per indicarci che la salvezza viene da Dio ed è Lui che va incontro all’uomo per primo.
Dietro ad Eva sono raffigurati il Re Davide, il Re Salomone e S. Giovanni Battista, il Precursore; tutti e tre indicano con la mano il Salvatore ed il Battista ha lo sguardo rivolto verso gli inferi, per annunciare anche là la venuta del Cristo.
Dietro la figura di Adamo sono invece rappresentati Abele, Noè e Mosèuomini giusti, che hanno creduto e sono stati obbedienti a Dio, divenendo testimoni della fede per tutti i credenti. Abele, la cui offerta di primogeniti del suo gregge fu gradita a Dio, è il giovane raffigurato con il bastone da pastore in mano; di fianco a lui si vede il vecchio Noè, che "…trovò grazia agli occhi del Signore e …fece quanto il Signore gli aveva comandato( Gn 6,8; 7,5). Per questo Dio stabilì un’alleanza con lui e quindi con l’umanità. Dietro di loro è raffigurato Mosè , uomo obbediente a tutti gli ordini del Signore; egli reca in mano le tavole della Legge ricevute sul monte Sinai, segno visibile dell’alleanza di Dio con l’uomo.

Significato Teologico

Il Vangelo non parla della discesa agli inferi e non descrive la Risurrezione, ma nel Credo apostolico la Chiesa proclama che Gesù, prima di risorgere, è disceso agli inferi " …Gesù Cristo…… fu crocifisso, morì e fu sepolto, discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò dai morti…" e la lettera agli Ebrei dice che anche Gesù ha dovuto morire per liberare chi era nella schiavitù del peccato: " …quel Gesù, che fu fatto di poco inferiore agli angeli, lo vediamo ora coronato di gloria e di onore a causa della morte che ha sofferto, perché per la grazia di Dio egli provasse la morte a vantaggio di tutti…" ( Eb 2, 8-9;14-15).
Nell’icona della Natività Gesù è adagiato in una mangiatoia che appare già il suo sepolcro, deposto in una caverna nera, simbolo della morte che dovrà subire a causa del peccato dell’uomo e simbolo degli inferi, dai quali è chiamato a riscattare l’umanità schiava del male.
" Per raggiungere l’estremità della caduta e collocarsi nel cuore della creazione, il Cristo nasce misticamente agli inferi, là dove il male ristagna nella sua ultima disperazione. La Natività inclina i cieli fino al fondo dell’abisso: "Fiaccola portatrice di luce, la carne di Dio sotto terra dissipa le tenebre dell’inferno". Ciò che la Natività profetizza, l’Epifania, la Croce e la Discesa agli inferi realizzano e da allora " La luce risplende nelle tenebre". L’icona dell’Epifania mostra il Cristo che entra nel Giordano chiamato " sepolcro liquido", abisso della materia acquatica che nasconde le potenze del male. Il Cristo vi entra "per strappare l’umanità al soggiorno tenebroso". Si vede bene che il battesimo del Signore è già la sua pre-discesa agli inferi.
Il battesimo per immersione riproduce tutto l’itinerario della salvezza ed il battezzato lo percorre seguendo il Signore. Il sacramento del battesimo è così una vera e reale discesa col Cristo nella morte, ed è anche la discesa agli inferi. S. Giovanni Crisostomo lo dice chiaramente: "L’atto di discendere nell’acqua e di risalire simbolizza la discesa agli inferi e l’uscita da questa dimora". Perciò ricevere il battesimo non è soltanto morire e risorgere col Cristo, ma anche discendere agli inferi e uscire seguendo il Cristo.
Il Cristo vi discende carico del peccato e portando le stimmate della croce, dell’Amore crocifisso. Ma anche ogni battezzato, risorto col Cristo, porta le stimmate delle ansie sacerdotali del Cristo-sacerdote, della sua angoscia apostolica per il destino di coloro che sono agli inferi. Egli può discendere, anche da vivo, oggi stesso, agli inferi del mondo moderno, nel suo stato ultimo di rifiuto e recarvi la testimonianza della luce del Cristo.
Nel silenzio del Venerdì, l’eucarestia non si celebra perché il Cristo è agli inferi. Per la terra è giorno di dolore, l’ufficio della sepoltura e le lacrime della Theotòkos; ma agli inferi il Venerdì Santo è già Pasqua, la sua potenza dissipa le tenebre nel cuore del Regno della morte.

Preghiera della liturgia orientale

"… Svegliati tu che dormi, 
e risorgi dai morti, 
e Cristo ti illuminerà. 
Io sono il tuo Dio, 
che per te sono diventato tuo figlio; 
che per te e per questi, 
che da te hanno avuto origine ora parlo e nella mia potenza ordino a coloro che erano in carcere: Uscite! 
A coloro che erano nelle tenebre: Siate illuminati! 
A coloro che erano morti: Risorgete!

A te comando: Svegliati, tu che dormi! 
Infatti non ti ho creato perché rimanessi prigioniero nell’inferno. Risorgi dai morti. Io sono la vita dei morti. 
Risorgi, opera delle mie mani! 
Risorgi mia effigie, fatta a mia immagine! 
Risorgi, usciamo di qui! 
Tu in me ed io in te siamo infatti un’unica e indivisa natura.
Per te io, tuo Dio, mi sono fatto tuo figlio. 
Per te io, il Signore, ho rivestito la tua natura di servo. 
Per te, io che sto al di sopra dei cieli, sono venuto sulla terra e 
al di sotto della terra. 
Per te uomo ho condiviso la debolezza umana, 
ma poi sono diventato libero tra i morti…
Il trono celeste è pronto, 
pronti e agli ordini sono i portatori, 
la sala è allestita, la mensa apparecchiata, 
l’eterna dimora è addobbata, i forzieri aperti… 
è preparato per te dai secoli eterni il regno dei cieli".