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La Crocifissione

Il Crocifisso

In oriente il Crocifisso non presenta mai un realismo della carne spossata e morta, nè il dolore dell'agonia. Morto e rilassato, esso non ha perduto nulla della sua regale nobiltà e conserva sempre la sua maestà, come dice S. Giovanni Crisostomo: "Io lo vedo Crocifisso e lo chiamo Re".
Il Cristo appare nudo e morto, con la testa reclinata ed il corpo leggermente piegato. Il corpo è nudo salvo un panno bianco che copre le anche e che, con l'eleganza delle sue pieghe, esalta la bellezza della linea. Gli occhi chiusi indicano la vera morte; allo steso tempo il capo reclinato verso Maria traduce quasi un sonno profondo trasmettendo la verità dogmatica dell'incorruttibilità del corpo nella morte.
Il corpo del Signore appare come librato sul legno della croce: non presenta il realismo della passione nè lo spasimo dell'agonia; esso non ha perduto nulla della sua regalità e conserva la sua maestà: Gesù non è la vittima, lo sconfitto, ma il trionfatore che con la sua morte sconfigge la morte.
Dal costato trafitto esce lo zampillo di sangue ed acqua che secondo l'antica interpretazione è simbolo dell'Eucaristia (Il sangue dell'Alleanza) e del Battesimo. L'acqua è simbolo anche del dono dello Spirito che sgorga dal cuore aperto di Cristo (Gv 7,38): il corpo di Cristo crocifisso è il nuovo Tempio da cui fluisce lo Spirito come fiume di acqua viva che purifica e diffonde la vita.
Sangue ed acqua esprimono anche l'intera realtà della Chiesa che nasce dal costato di Cristo assopito nel sonno della morte, allos tesso modo di Eva, madre di tutti i viventi, era nata dal fianco di Adamo addormentato.


Simbologia

Fuori le mura

Lo sfondo architettonico mostra le mura di Gerusalemme. Il Cristo ha sofferto fuori le mura della città. Infatti come i corpi degli animali che venivano bruciati fuori dell’accampamento e il cui sangue era stato usato per l’espiazione dei peccati del popolo ebreo. (cfr. Eb 13,12-14)

Il Golgota

Guardando l’ icona, vediamo che la Croce è piantata su una piccola montagna, affonda tra le rocce nella terra al fine di riunire le cose che sono sulla terra e negli inferi alle cose celesti.
Il luogo del cranio in ebraico " Golgota", nelle cui viscere si apre un antro nero dove si vede un cranio, mostra la tasta di Adamo che costituisce il simbolo dell’uomo vecchio, e in lui tutta l’umanità peccatrice, è il seme che è morto, da cui è nato l’uomo nuovo, l’albero della vita (cfr. 1Cor 15,21-22).

La croce

La croce si staglia sullo sfondo dorato. E' una croce immersa nella luce, una croce trionfale e gloriosa, epifania dell'amore di Dio.
Il piccolo braccio di legno sul quale poggiano i piedi di Gesù è simile ad uno sgabello, lo sgabello sotto il quale sono posti tutti i suoi nemici, "l'ultimo dei quali ad essere annientato sarà la morte" (1Cor 15,26). Esso da anche alla croce la figura di una bilancia: la bilancia della giustizia di Dio, sulla quale avviene lo scambio tra il nostro peccato e la santità che Dio ci dona.
La croce è piantata sulla roccia della terra: essa è l'albero della vita piantato sul Calvario, dal quale pende il frutto che dà la vita e ridona all'uomo la somiglianza con Dio.
Il piede della croce è piantato su una caverna nera, simbolo degli inferi nei quali discende Cristo per offrire misericordia all'umanità intera, rappresentata nel teschio di Adamo bagnato dal sangue di Cristo.

Maria e Giovanni

La Vergine Maria sta alla destra del Figlio. La sua mano destra indica la croce per mostrare che qui si compie il mistero supremo del Dio fatto uomo: è a lui che dobbiamo guardare "a colui che abbiamo trafitto", perchè, crescendo in lui, abbiamo la vita di Dio. La Madre ci indica la via: Gesù, entrare in Gesù, unirci a Gesù crocifisso, perchè, portando la nostra croce, possiamo unirci al suo trionfo.
Maria nell'icona è rappresentata nell'atto di ricevere il sangue e l'acqua che sgorgano dal costato di Gesù Cristo. E' immagine della Chiesa che riceve la grazia dei Sacramenti.
Lo sguardo di Maria non è rivolto verso di noi, ma è lo sguardo verginale della madre che per prima si lascia lavare, pur senza peccato, come un nuovo battesimo dal sangue del suo Figlio di Gesù. Lei che non era scesa nelle acque del Giordano, viene lavata da questo sangue e questa acqua sgorgati dal costato del Figlio.
Maria è così il nuovo calice di benedizione contente il sangue della nuova alleanza che viene offerto per la Salvezza di tutti. Maria è la nuova Mediatrice di tutte le grazie.
Accanto alla croce, in atteggiamento doloroso ma composto, sta l'apostolo Giovanni. La mano sorregge la testa leggermente china e sembra dirigere i suoi pensieri verso il Signore. Egli è l'immagine di ogni vero discepolo che ha imparato a "conservare tutte queste cose, meditandole nel suo cuore".